Spruzzi di creatività

O forse.

Voleva trovare Lui. Voleva con tutta se stessa (escludendo il cervello, che la derideva, e il fegato, che, nel frattempo, marciva). E lo aspettava alla fermata dell’autobus, alla fila al supermercato, in posta, in banca, all’esame di letteratura inglese della sua migliore amica, che lei, no, l’università è per la gente che riesce a sopportare di stare in mezzo a tantissima altra gente per tantissimo tempo in un spazio misero come la vita. Come farai a capirlo, le chiedeva il suo cervello, ma lei non rispondeva. Sorrideva, ma era una piega accennata, un bagliore che riusciva a passare inosservato, come quelle volte in cui ti sembra che l’acqua del fiume luccichi, ma poi è solo il riverbero del Sole; come prendere finalmente coscienza che ehi Luna, è solo luce riflessa la tua, calmati. Passava la sua vita ad aspettare: lei camminava piano, parlava piano, ascoltava piano, mangiava e beveva piano. La sua vita era un continuo rallenty. Ogni secondo contava a tal punto che, quando passava, Lei si vestiva a lutto e lo piangeva come la vedova addolorata di un marine morto in guerra. Il suo Lui era un moderno Godot e lei amava così tanto Beckett che non avrebbe potuto non amare quel Lui che sarebbe già dovuto arrivare, ma che invece latitava. Forse la verità è che mi ha visto, ha capito, come solo chi si fa attendere riesce a capire (e come solo chi aspetta non sa cogliere), e se n’è andato. Ha spezzato la catena del destino che ci univa come due carcerati pronti al patibolo ed è andato a cercare una Lei che non fosse lei. Forse anche Lui si sta disperando ora, perchè ha capito che non ci sarà mai nessuna Lei che non sia Lei e Lei era lì, a portata di mano, di bacio, di cosce nude (o quasi). Lei guardava tutti, li scrutava come se potesse leggere la loro mente, la loro storia. Cosa riusciva a capire dai loro vestiti, dalle loro borse, dal passo frettoloso o dall’occhio spento? Ma Lui non c’era. Non c’era da ventun’anni. È solo in ritardo. O forse non arriverà mai. O forse.

Lui: Sei tu?

Lei: Da sempre.

Lui: Avevo paura di non trovarti.

Lei: Io avevo paura di trovarti.

Lui: E adesso?

Lei: Mi piace molto il tuo trench.