Di tutto un po'.

A di Autoritratto.

C’era una ragazza oggi in metro. Aveva in mano un libro dal titolo impegnato, ma dopo alcuni secondi mi accorsi che non stava leggendo davvero. I suoi occhi, talmente tristi che avrebbero ucciso di dolore chiunque ne avesse incrociato lo sguardo, erano fermi sullo stesso punto da troppo tempo. La piega amara delle labbra sembrava chiedere quando tutto quel dolore sarebbe scomparso. Avrebbe avuto la forza di sorridere di nuovo? Ne sarebbe valsa la pena? Le sue labbra gridavano di no. Sembrava nascondersi nella sciarpa, come fosse uno scudo contro il mondo. Le mani che reggevano il libro iniziarono a tremare come se la sofferenza accumulata stesse cercando un modo per uscire. Ha chiuso il libro con uno scatto nervoso, intrecciando le dita. Il tremore, però, si era solo attenuato. Si è guardata intorno per alcuni secondi, come a sincerarsi che nessuno avesse notato quell’improvvisa perdita di controllo. Ha abbassato lo sguardo sulla borsa blu che teneva in grembo, ma non ho potuto non notare l’improvvisa contrazione del suo viso. Proprio mentre pensavo “Non vorrà mica piangere davanti a così tanta gente” il dolore è sgorgato dai suoi occhi azzurri inondando il viso pallido di calde lacrime. Pensavo che qualcuno si sarebbe accorto e si sarebbe avvicinato per capire quale fosse il problema, ma nessuno lo fece perchè nessuno si accorse di nulla. Lei è rimasta immobile, non si è asciugata il viso. Ha stretto le labbra per non far scappare neanche un singhiozzo, nonostante le spalle fossero scosse da quei singulti muti. Ciò che mutò durante quel pianto muto fu il suo naso. Da pallido divenne rosso e grande, come quello dei clown.

Ad un certo punto si è come scossa dal torpore del suo dolore, è uscita dal suo guscio ed ha iniziato a rovistare nella borsa. Le lacrime iniziavano a seccarsi sulle guance, come le scie lasciate dalle lumache sull’erba. Immaginai che cercasse un fazzoletto per recuperare il contegno perduto, invece frugò fino a trovare un pezzo di carta ed una penna. Non ci crederete, ma iniziò a scrivere.

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